“Essere Nel Giusto”: Orizzonti Di Lotta E Pratiche Di Commoning In Due Esperienze Di Occupazione A Cagliari
DOI:
https://doi.org/10.14288/acme.v17i2.1491Keywords:
Marginalità, giustizia spaziale, commons, CagliariAbstract
Il paper ha come caso studio due spazi occupati, autogestiti e autofinanziati a Cagliari: una ex scuola nel centro storico della città e una scuola materna abbandonata nel quartiere popolare di Sant’Elia. Il primo edificio, ora chiamato “Sa Domu”, è occupato da oltre due anni da un gruppo di studenti superiori ed universitari, il secondo è stato occupato nel corso del 2015 da un gruppo di cinque donne dell’associazione "Sant'Elia Viva". Nonostante l’occupazione riguardi in entrambi i casi due ex complessi scolastici e nonostante la condivisione dei principali temi di lotta (diritto "alla città", lotta per la casa, diritto al lavoro), le due esperienze analizzate differiscono fortemente. Prima di tutto per la diversa composizione (in termini di genere e di età) dei gruppo promotori; in secondo luogo per il loro orizzonte di lotta. Il contributo esamina in dettaglio quest’ultimo aspetto, dando risalto alle attività quotidiane proposte nei due spazi occupati e analizzando i contrasti e le convergenze sul "diritto alla città" e sulle pratiche di commoning adottate. Da un punto di vista teorico, il paper si colloca all'interno del quadro di riflessione della geografia urbana, rivolgendosi, nello specifico, agli studi che hanno affrontato il tema della giustizia e dell'ingiustizia spaziale, del diritto alla città e degli “actually existing commons”. Da un punto di vista metodologico, la ricerca presenta un taglio fortemente qualitativo e si basa principalmente sui dati emersi da una ricerca empirica svolta attraverso l’osservazione partecipante, colloqui informali e focus group.
"Being right": political struggles and commoning practices in Cagliari
The paper focuses on the experiences of two occupied and self-managed spaces in Cagliari: the former student building of “Sa Domu" in the historical centre, and an abandoned nursery school in the popular district of Sant'Elia. The first is currently occupied by a group of high schools and university students, the second has been occupied for three months by a group of women from the Association "Sant'Elia Viva" in 2015. Despite similarities in their goals (right "to the city", "to work" and “to housing”), these experiences differentiated each other in the composition of leadership and in their perspectives. "Sa Domu" is based on the principle of a social and political justice for all citizens/city users, whereas the Association "Sant'Elia Viva" mainly focused on a specific sense of territorial belonging (being of the district of Sant'Elia) and, for this reason, concerned only a specific group of people (the inhabitants). Through these case studies, the paper aims at pondering over the diverse declinations assumed by the idea of "commons", as well as by the commoning practices in the same city. The political, cultural and social context of these two case studies are examined, highlighting different activities developed in those spaces, and analysing convergences and contrasts arisen on the rights “to the city” and on the commoning practice adopted. From a theoretical perspective, the paper contributes to the urban geography literature around spatial justice and injustice, the right to the city and the “actually existing commons”. Methodologically the research relies on qualitative methods (participant observation, informal meetings and conversations, focus groups).
Downloads
Published
How to Cite
Issue
Section
License
Authors agree to publish their articles in ACME under the Creative Commons Attribution-NonCommercial-