Da vuoto urbano a verde pubblico: un caso di commoning a Partinico (Palermo)

Authors

DOI:

https://doi.org/10.14288/acme.v17i2.1446

Keywords:

Commoning, verde pubblico, Europa mediterranea, Partinico.

Abstract

Considerare gli actually existing commons (Eizenberg, 2011) significa trattare i beni comuni non come prodotti a sé stanti o semplici azioni di reclaiming urbano (Noterman, 2016), ma come processi di apprendimento collettivo sul bene comune.

La letteratura mainstream (Harvey, 2012; Hardt e Negri, 2010) sui commons, tuttavia, deve essere declinata rispetto alle specificità locali che divergono dai canoni standard, soprattutto in contesti deboli dal punto di vista istituzionale, come nel caso della Sicilia. Seguendo questo approccio, come si può spiegare il caso di Villa San Pio a Partinico, in cui non c’è rivolta antiegemonica perché mancano completamente gli attori istituzionali?

Nel 2008 gli abitanti, a seguito di ripetute richieste inascoltate dall’ente comunale, costituiscono un comitato spontaneo per la gestione e manutenzione della villa, ignorando qualsiasi regolamento cittadino e appropriandosi (illegalmente, ma forse non illegittimamente) dello spazio in questione, trasformandolo in luogo comune.

Attraverso indagini qualitative, il contributo ricostruisce un processo, in accordo con i dettami della non-representational theory, capace di mostrare come gli abitanti della zona PEEP abbiano posto l’amministrazione comunale di fronte a un nuovo concetto di bene comune, e contemporaneamente abbiano messo in crisi l’accezione unicamente positiva di commoning, evidenziando le sue potenziali criticità.

From urban vacancy to public green: a case of commoning in Partinico (Palermo)

Accounting for the "actually existing commons" (Eizenberg 2011) implies not just looking at what are perceived as common goods as products/acts of urban reclaiming but also as collective learning process on them. Mainstream contributions about the commons need a more serious engagement with the role of place and institutions, notably in contexts shaped by the serious lack of institutional structures, like Sicily. Following this approach, how can we explain the case of Villa San Pio in Partinico where there was no antihegemonic uprising because institutional actors lack? After several unreturned requests to the city council, the residents created a spontaneous committee for the management and maintenance of the Villa in 2008, turning this area into a "common place" beyond any municipal norm. The paper relies on field notes and other qualitative methods to show how the residents created a new concept of commons, while challenging the merely positive conception of commoning, thus highlighting potential critical issues. 

Author Biographies

Giulia de Spuches, Università di Palermo

Dipartimento Culture e Società,

Professore Associato di Geografia

Marco Picone, Università di Palermo

Dipartimento di Architettura

Noemi Granà, Università di Palermo

Dipartimento di Architettura

Published

2018-01-10

How to Cite

de Spuches, G., Picone, M., & Granà, N. (2018). Da vuoto urbano a verde pubblico: un caso di commoning a Partinico (Palermo). ACME: An International Journal for Critical Geographies, 17(2), 402–426. https://doi.org/10.14288/acme.v17i2.1446

Issue

Section

Themed Section - From (urban) commons to commoning: political practices and horizons in the Mediterranean context